Quanto il bosone di Higgs può suffragare la Teoria dell’Etere di Tesla?

In nessun modo e per due motivi.

Il bosone di Higgs è una particella che interagisce sostanzialmente con tutte le particelle del Modello Standard mediante un’interazione che non è elettromagnetica e in realtà tale interazione è completamente diversa da ciascuna delle quattro interazioni fondamentali (elettromagnetica, debole, forte e gravitazionale). Sotto un certo punto di vista potrebbe essere considerata una quinta interazione fondamentale anche se ci sono diversi motivi, che non approfondiamo perché non pertinenti alla domanda posta, per considerarla comunque un fenomeno diverso dalle altre interazioni.

L’effetto principale di questa interazione è quello di dotare di massa le particelle che costituiscono tutta la materia (ordinaria ed esotica) dell’universo. Questo effetto è dovuto alla grande intensità di questa interazione che di fatto, in soldoni, provoca l’attaccamento del bosone di Higgs alla particella a cui conferisce massa, ed è proprio questo attaccamento a generare la massa della particella così come noi la vediamo. Di conseguenza non esistono, alle energie a cui avviene il 99.99% (in realtà i 9 dopo la virgola solo moltissimi) dei fenomeni fisici nell’universo, bosoni di Higgs liberi (per questo la sua ricerca è stata così difficile).

L’etere, così come era stato concepito nella fisica pre-einsteiniana, era una specie di gas molto rarefatto (ma, paradossalmente, con una costante di rigidità altissima, molto più alta di quella dei materiali solidi più duri conosciuti) che permeava tutto l’universo e permetteva la propagazione dei campi elettromagnetici. Di conseguenza l’ipotetica materia che costituisse questo etere dovrebbe essere presente libera in ogni punto dello spazio e interagire solo elettromagneticamente, caratteristiche che mancano al bosone di Higgs.

C’è poi un altro motivo per cui la teoria dell’etere (che non era di Tesla, la teoria dell’etere era il paradigma dominante per la fisica dell’elettromagnetismo, pur con tutte le stranezze che comportava, fino ad Einstein e agli esperimenti a lui contemporanei sulla velocità della luce) non può essere suffragata dalla scoperta del bosone di Higgs o da qualunque altra scoperta: l’etere non esiste e questa cosa è stata dimostrata in modo inequivocabile dagli esperimenti svolti sulla velocità della luce nei primi anni del XX secolo.

Se l’etere esistesse, la velocità di propagazione della luce nel vuoto non potrebbe essere una costante universale (uguale in qualunque sistema di riferimento, inerziale e non inerziale) ma dovrebbe dipendere dal sistema di riferimento dell’osservatore (e addirittura in certi casi si dovrebbero osservare fenomeni di accelerazione o rallentamento della luce nel vuoto), di conseguenza la Relatività di Einstein (sia nella sua forma Ristretta sia in quella Generale) sarebbe stata falsificata molto tempo fa. Il successo sperimentale del lavoro di Einstein dimostra in modo inequivocabile che le onde elettromagnetiche non si propagano nel vuoto come una normale onda elastica fa in un mezzo materiale (solido, liquido o gassoso che sia). Quindi l’etere non esiste.