Ho un monitor a tubo catodico sul quale gira 24 ore al giorno la stessa applicazione che visualizza sempre la stessa schermata. Già dopo un paio di mesi i fosfori risultano danneggiati (quando mi capita di cambiare schermata continuo a vedere “l’ombra” della schermata precedente). Dato che non posso usare uno “screen saver” (ho bisogno di monitorare continuamente quella schermata) mi domando: avrei lo stesso tipo di problema con un monitor a cristalli liquidi? Qual è la differenza sostanziale tra le due tecnologie in termini di benefici?

I fosfori di un monitor a tubo catodico tendono naturalmente ad
esaurirsi con l’uso. Il fenomeno è particolarmente evidente
quando sul monitor compare sempre la stessa immagine, infatti in tal
caso alcune zone in particolare si esauriscono più rapidamente
di altre perché vengono colpite dal “pennello elettronico” con
maggiore intensità. I programmi “salvaschermo” non fanno altro che
visualizzare una immagine varibile nel tempo in modo che, in media, tutte
le zone del monitor siano egualmente “spazzolate”.

Il meccanismo
di visualizzazione degli schermi LCD (Liquid Cristal Display o
schermi a cristalli liquidi) è completamente diverso. I cristalli
liquidi sono sostanze di natura cristallina in cui l’orientamento dei
cristalli può essere modificato localmente da un campo elettrico;
poiché cambiando l’orientamento del cristallo cambia anche la
trasparenza, si riesce in tal modo ad ottenere “pixel” più o meno
luminosi a seconda dell’intensità del campo elettrico applicato.
Inoltre il meccanismo di allineamento dei cristalli è quasi perfettamente
elastico, quindi questo tipo di display non soffre del deterioramento
che abbiamo descritto per i display a tubo catodico.

In sostanza i display LCD, oltre a non presentare il problema
dell’esaurimento, hanno numerosi altri vantaggi:

  • Hanno consumo molto basso (praticamente limitato alla necessità
    illuminarli).
  • Sono assai meno ingombranti e pesanti.
  • Sono meccanicamente più robusti.
  • La superficie è piatta, per sua natura.
  • Possono essere usati in trasparenza.
  • Non richiedono alte tensioni di alimentazione.
  • Producono disturbi elettromagnetici di minore intensità.

Hanno anche alcuni svantaggi:

  • Sono assai più costosi.
  • Sono piuttosto “direzionali”, ovvero per vedere bene occorre
    posizionarsi entro un piccolo angolo rispetto alla perpendicolare.
  • Sono più lenti.

Questi svantaggi comunque sono destinati a ridursi con il miglioramento
delle tecnologie e con l’uso in applicazioni di grande diffusione.