Esiste una logica negli stormi di uccelli? I volatili si dispongono secondo schemi che seguono delle regole generali o che sono totalmente casuali per quanto riguarda la forma e per quanto riguarda la posizione delle differenti classi di individui (maschi, femmine, cuccioli)?

L’osservazione di uno stormo di uccelli mette in risalto come gli individui si muovano all’unisono, con perfetto coordinamento. Molti danno per scontato che esista un capo-stormo che conduca e gli altri seguano. Ma non è così, nel caso degli stormi di uccelli non esiste un leader, invece ogni uccello segue alcune semplici regole, come regolare la propria velocità su quella degli altri o mantenersi a distanza di sicurezza sia dal compagno di destra sia da quello di sinistra.
Nel volo in formazione gli uccelli sembrano essere guidati dal campo magnetico terrestre e la formazione a V permette un risparmio di energia, molto utile nei viaggi migratori, nei quali il dispendio di energie è notevole.
L’interazione tra i vari uccelli è utile dal punto aerodinamico, allo stesso modo in cui due vele messe una davanti all’altra rendono più di una unica vela più grande.

Uno stormo di uccelli è uno dei molti fenomeni “organizzati” senza l’intervento di un organizzatore, come succede nelle file di formiche, che seguono una pista non dettata dalla regina, ma seguono l’odore emesso dalle loro compagne quando trovano del cibo. Oppure come succede nel sistema immunitario dove i globuli bianchi vanno alla caccia dei batteri in maniera coordinata e sistematica, senza avere un “generale” che organizzi un piano di azione.
In definitiva un branco di pesci o uno stormo di uccelli si comportano come un unico organismo, ma come tutti gli individui si organizzino in un super-individuo, non è ancora del tutto chiaro.
Un ricercatore della Sony computer, Craig Reynolds, nel 1986 ha sviluppato un modello per computer, partendo dal presupposto che ciascun uccello in uno stormo possa agire con tre soli, semplici movimenti.

1) Non urtare gli altri componenti
2) Allinearsi con gli altri
3) Trovare una coesione con gli altri componenti.
Questo modello è stato applicato anche al di fuori della bilogia, ad esempio per lo studio dei flussi di traffico

Per chi conosce l’inglese
Non importa quanto i “Boids”, nome dato da Reynolds ai suoi uccelli virtuali siano dispersi all’inizio della simulazione, in breve tempo si organizzeranno in stormi. Questo è l’indirizzo del sito di Reynolds,
www.red3d.com/cwr/boids/

In questo invece si trova una animazione che permette, variando i parametri, di variare il tempo di formazione dello stormo.
ccl.northwestern.edu/netlogo/models/Flocking

http://www.potomacpaddlesports.com/florida/ibis.jpg

Da: il popolo migratore