Vorrei sapere qualcosa in piu’ sull’equilibrio dopaminico (neurotrasmettitori) e i comportamenti piu’ consoni per non sfociare nel “dis-equilibrio dopaminico”. Mi interesserebbero solo le informazioni dal punto di vista fisico-biologico e non psicologico (in quanto quest’ultimo e’ solo uno stato consequenziale). Saluti e grazie. Cristiano

La presenza di una condizione di dis-equilibrio dopaminico, ed in generale un dis-equilibrio a livello dei neurotrasmettitori, ha come conseguenza una serie di alterazioni che sfociano in disturbi della sfera psicologica.
A livello molecolare gli studi fin ora condotti mettono in evidenza il ruolo delle alterazioni delle membrane cellulari nell’insorgenza di tali squilibri.

Ciò che accade in corrispondenza della connessione fra due neuroni, cioè a livello sinaptico, è che la cellula presinaptica rilascia vescicole contenenti un certo neurotrasmettitore, la cellula post-sinaptica invece presenta dei recettori che legano il neurotrasmettitore e conseguentemente permettono l’apertura di canali ionici, che depolarizzano la membrana cellulare e inducono a loro volta il rilascio di neurotrasmettitori verso il neurone successivo.


Questo complesso meccanismo è finemente regolato ed alterazioni della fluidità della membrana possono portare ad un suo squilibrio, alterando ad esempio la capacità dei recettori di legare il neurotrasmettitore.
La fluidità della membrana è determinata dalla sua composizione lipidica; sono quindi le alterazioni di tale composizione che poi si riflettono in un dis-equilibrio dei neurotrasmettitori.

E’ stata dimostrata l’importanza dello stress ossidativo nell’insorgenza di tali alterazioni. I radicali liberi, infatti, possono danneggiare i lipidi della membrana ed in particolar modo quelli “insaturi”, che sono i più importanti responsabili della sua fluidità.
La presenza eccessiva di radicali liberi sembra quindi essere l’evento che da inizio a questa serie di alterazioni che portano al dis-equilibrio dei neurotrasmettitori e quindi anche della dopamina. Tale situazione molto spesso è dovuta ad anomalie metaboliche congenite e quindi di difficile controllo.

Non esistono comportamenti da tenere per non sfociare nel dis-equilibrio dopaminico a meno di non ricorrere alla farmacologia, si può però pensare di utilizzare un’integrazione alimentare con sostanze antiossidanti, che contrastino l’azione dei radicali liberi. Questo però non sostituisce le terapie farmacologiche.