Ho da poco appreso che l’acetaldeide è considerata un possibile cancerogeno. Se non ricordo male dagli scarsi studi di biochimica, però, gli alcoli più semplici vengono metabolizzati in aldeidi dall’enzima alcol-deidrogenasi; infatti, che io sappia, la causa della cecità nelle intossicazioni da metanolo è dovuta all’azione retinotossica della formaldeide in cui viene convertito. Insomma, mi devo preoccupare quando bevo birra o vino oppure quando faccio le pulizie con l’alcol etilico denaturato?!

L’acetaldeide, nota anche come aldeide acetica o etil aldeide o etanale, avente formula chimica CH 3CHO, è un liquido con odore pungente e fruttato, incolore, volatile ed estremamente infiammabile. Viene utilizzata per la produzione di farmaci, materie plastiche, altri importanti composti chimici come l’acido acetico (o acido etanoico), l’alcol butilico (o butanolo), l’aldeide tricloroacetica (o cloralio) e la piridina. Nell’uomo è un metabolita degli zuccheri e dell’etanolo, ma la sua presenza è stata evidenziata anche in estratti di piante, fumo da tabacco, motori esausti, nell’aria (sia in ambienti aperti che chiusi), e nell’acqua.

Nelle bevande alcoliche si trova invece l’alcol etilico o etanolo ottenuto per fermentazione o distillazione. Una volta ingerito l’alcol è molto solubile in acqua e viene assorbito rapidamente dall’organismo senza richiedere digestione. Passando per diffusione attraverso la parete dello stomaco si distribuisce nel sangue e in tutti i liquidi corporei, una piccola percentuale viene eliminata dai reni o per respirazione attraverso i polmoni, ma la gran parte viene metabolizzata nel fegato ad opera di tre diversi sistemi enzimatici di cui il principale è quello che utilizza l’alcol deidrogenasi. Questo enzima ossida inizialmente l’etanolo ad acetaldeide (sostanza tossica per le cellule), successivamente l’acetaldeide viene ancora ossidata ad acetato in una reazione mediata dall’aldeide deidrogenasi. La velocità della seconda ossidazione è molto maggiore di quella che porta ad acetaldeide, per cui la concentrazione di quest’ultima rimane sempre piuttosto bassa nell’organismo e i suoi effetti tossici non vengono evidenziati per basse assunzioni di alcol, mentre diventa evidente nei casi di intossicazione acuta, etilismo cronico o in età senile.
Gli altri due sistemi metabolici che agiscono in minor misura sono gli enzimi microsomiali o MEOS e una catalisi, anche qui si ha formazione di acetaldeide e altri composti dannosi come i radicali liberi.
Puoi trovare una trattazione più esaustiva sul metabolismo dell’alcol in questo documento in formato .pdf:
Metabolismo dell’alcol e patologia alcol-correlata

Nelle intossicazioni da metanolo la causa dei danni alla retina e agli altri organi non è l’acetaldeide ma l’acido formico e il formiato, prodotti di ossidazione del metanolo ad opera sempre dell’alcol deidrogenasi.
In questi casi l’etanolo è utilizzato come trattamento in quanto essendo anch’esso substrato della deidrogenasi entra in competizione con il metanolo bloccando, per saturazione, l’attività dell’enzima e impedendo la formazione dei prodotti tossici.

Per quanto riguarda gli effetti cancerogeni dell’acetaldeide, lo IARC (International Agency for Research on Cancer) la pone nel gruppo IIB dove vengono elencate tutte le sostanze o i composti per i quali non ci sono evidenti correlazioni di carcinogenicità nell’uomo, ma ve ne sono negli animali. Anche il caffè tanto per dire, si trova in questa categoria, le bevande alcoliche invece sono classificate nel gruppo I dei cancerogeni certi per l’uomo.
Per l’ACGIH (American Conference of Governmental Industrial Hygienists – Associazione degli igienisti industriali americani), che si occupa di definire i valori limite di esposizione occupazionale sotto ai quali non si hanno effetti dannosi per la salute, l’acetaldeide è classificata come A3 (carcinogeno riconosciuto per l’animale con rilevanza non nota per l’uomo).
Anche l’UE classifica questa sostanza come sospetta per i possibili effetti cancerogeni sull’uomo per i quali tuttavia le informazioni disponibili sono insufficienti per procedere ad una valutazione soddisfacente (Categoria 3 secondo la Dir. 93/21/CEE).

In conclusione non ti devi preoccupare quando bevi bevande alcoliche o fai pulizie con l’alcol etilico denaturato se l’uso è moderato, ma si può dire che questo discorso vale per tutte le altre cose.