Sarei curioso di sapere se è possibile effettuare la lotta integrata sul castagno senza adoperare la chimica. Grazie per la cortesia. Vilmo

Premettiamo che “non si può fare a meno della chimica”, dato che tutte le sostanze, acqua compresa, sono composti chimici. Direi che è più corretto parlare della possibilità di fare una lotta integrata senza utilizzare composti chimici di sintesi o fitofarmaci.

Per lotta integrata si intende un tipo di lotta che prevede di utilizzare tecniche agronomiche a basso impatto ambientale (lavorazioni del suolo, pirodiserbo, ecc.) e di facilitare la presenza di predatori naturali, in associazione ad un utilizzo di prodotti chimici con bassa persistenza ambientale e bassa tossicità (quindi nessun uso di presidi nocivi e irritanti o molto tossici).
L’uso di prodotti chimici con queste caratteristiche non si può escludere nemmeno nell’agricoltura biologica, campo in cui viene usato ad esempio il piretro, sostanza di origine vegetale, poco tossica per gli animali a sangue caldo e a bassa persistenza nell’ambiente.

Personalmente direi che sul castagno si può fare una lotta integrata, per esempio, facilitando con nidi artificiali la presenza di quegli uccelli, che predano gli insetti. Ma non si può evitare del tutto l’uso di composti chimici, visto che molte volte si è costretti a fare trattamenti con zolfo greggio o suoi derivati come, l’ossicloruro di rame e calcio (3Cu0.CaCl2.4H20) o l’ossicloruro tetramico (3Cu0.CuCl2.3H20), indispensabili per combattere le malattie di origine crittogamica o per combattere i cancri rameali.