Se i cetacei sono mammiferi che respirano ossigeno presente nell’ aria, come mai quando “arenano” sulle spiagge rischiano di morire in breve tempo NON di fame (In quanto tempo esattamente ?) se non tornano in mare ?

Il termine corretto è spiaggiamento dei Cetacei, con questa parola viene indicato il ritrovamento sulla terraferma o in acque basse di Cetacei vivi o morti.

I Cetacei sono mammiferi marini e si dividono in due grandi gruppi:  i misticeti, che possiedono fanoni, e gli odontoceti che presentano veri e propri denti.

I Cetacei discendono dai mammiferi terrestri, hanno perso i peli ma presentano polmoni per respirare aria, partoriscono i piccoli e li allattano. La pelle dei Cetacei è nuda, il rivestimento pilifero è ridottissimo per motivi idrodinamici e la sua funzione termoregolatrice è stata sostituita da uno spesso pannicolo adiposo sottocutaneo. L’epidermide è sottile e il derma fortemente vascolarizzato. A causa della presenza di questo strato adiposo la densità media dei Cetacei, eccezion fatta per la balena nera e il capodoglio, è maggiore di quella dell’acqua di mare, quindi i Cetacei devono sempre nuotare per non affondare e le loro carcasse non galleggiano se non quando sono in avanzato stato di decomposizione.

Nell’evoluzione di queste specie si sono sviluppati particolari meccanismi fisiologici per l’adattamento all’ambiente acquatico. I Cetacei sono animali che vivono in un ambiente iperosmotico rispetto ai propri liquidi fisiologici (cioè l’acqua di mare contiene sali diversi e più concentrati di quelli presenti nel sangue e nei liquidi corporei). Ciò porterebbe a una rapida disidratazione, o meglio a una concentrazione anomala di sali nel corpo. Questo problema è comune a molti vertebrati marini e la soluzione genericamente adottata è la specializzazione di particolari apparati per l’eliminazione dei sali in eccesso. Nel caso dei Cetacei l’apparato in questione è l’urinario. Il rene di questi animali infatti è suddiviso in molte unità funzionali, con conseguente aumento della superficie di filtrazione e miglioramento della produzione di urina che si presenta ionicamente più concentrata rispetto all’acqua di mare. Ciò consente ai Cetacei di ricavare dall’ambiente marino l’acqua necessaria eliminando i sali in eccesso. Per i vertebrati terrestri il problema è invece non tanto l’eliminazione dei sali, quanto il risparmio dell’acqua, effettuato attraverso reni efficienti ma anche con la presenza di una cute fortemente cheratinizzata che impedisce un’eccessiva evaporazione.

Quindi quando un Cetaceo spiaggia, si ritrova in un ambiente privo di acqua e la disidratazione avviene in tempi più rapidi rispetto a un animale terrestre. Un errore comune e molto grave è quello di vuotare acqua sullo sfiatatoio, l’apertura che si trova alla sommità del capo. I Cetacei sono mammiferi e respirano aria, lo sfiatatoio è l’apertura delle vie respiratorie e quindi vuotarvi acqua sopra equivale ad “affogare” l’animale. http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2003/11_Novembre/29/balene.shtml

Per quanto riguarda i tempi di sopravvivenza degli animali spiaggiati, la questione diviene quasi irrisolvibile. Infatti i Cetacei spiaggiati sono quasi sempre individui affetti da qualche patologia o feriti. Inoltre i misticeti, più resistenti degli odontoceti sotto alcuni punti di vista, spiaggiano quasi esclusivamente dopo la morte. Per quanto riguarda gli odontoceti, le cause di spiaggiamento sono al centro di un acceso dibattito che si protrae ormai da anni. Non è possibile identificare un motivo comune a tutti i casi, tuttavia si può dire che cause dipendenti dal singolo individuo, patologie (molto spesso parassitosi) o comunque situazioni in cui l’animale sia in difficoltà, lo possono spingere ad avvicinarsi ai bassi fondali, per appoggiarsi e respirare con meno fatica. Se l’animale appartiene a una specie particolarmente sociale, può succedere che i componenti del gruppo lo seguano fino in prossimità della riva. Altra causa probabile degli spiaggiamenti di massa potrebbero essere alterazioni del campo geomagnetico e, per quanto riguarda i Cetacei dell’Atlantico, secondo alcune teorie, esperimenti bellici.

Risulta quindi impossibile dare un tempo di sopravvivenza dell’individuo spiaggiato, dipendente da troppi fattori variabili da caso a caso. In caso di Cetacei spiaggiati è necessario chiamare le autorità locali (Capitanerie di Porto, Carabinieri, Guardia di Finanza, etc) che provvederanno a informare la sede operativa del CSC.

Segnalazioni di spiaggiamento e ulteriori notizie sui Cetacei possono trovarsi nel sito del Centro Studi Cetacei della Società Italiana di Scienze Naturali:
www.centrostudicetacei.org
oppure nel sito ufficiale dell’Acquario di Genova:
www.acquario.ge.it .
In questi siti si trovano inoltre alcuni link ad altre associazioni che si occupano di Cetacei.