L’alcol da pulizia disinfetta, uccidendo i microrganismi; vorrei sapere in quale modo agisce sulle cellule microbiche per ucciderle. Grazie per l’attenzione, buon lavoro.

L’alcol, o meglio l’alcol etilico, è stato uno dei disinfettanti maggiormente usati anche per uso domestico, ma adesso viene spesso sostituito da soluzioni di sali di ammonio quaternario, che non “bruciano”. L’alcol etilico non è caro, uccide una gran parte di batteri e funghi, non è tossico all’uomo se per uso esterno, inoltre non lascia residui.

Si pensa che agisca in modo aspecifico, legandosi ai lipidi e alle proteine della membrana cellulare, inattivandole. La membrana cellulare isola l’interno del microbo dall’esterno e grazie alla sua permeabilità selettiva, esercita un rigido controllo sul flusso delle sostanze in entrata e in uscita, mantenendo controllato l’ambiente intracellulare.

I lisozimi (gli enzimi contenuti nelle lacrime), gli antibiotici tipo penicillina, alcuni detergenti e l’alcol etilico indeboliscono la membrana cellulare microbica, modificandone la permeabilità e danneggiandola. La presenza di buchi nella membrana è seguita inevitabilmente dalla morte cellulare.
L’alcol non ha però azione su strutture più complesse come la parete delle spore ed è quindi inefficace contro gli sporigeni.

Anche negli uomini gli effetti della molecola etilica consistono essenzialmente nell’attacco che essa fa alla membrana delle cellule viventi. A livello del sistema nervoso comporta la distruzione di cellule particolarmente preziose, perchè la cellule nervose non sono in grado di riprodursi. Ogni perdita è quindi secca ed irreversibile.

Inoltre l’alcol ha una azione farmacologica, che coinvolge le monoamine cerebrali, la noradrenalina, la dopamina e la serotonina e provoca fenomeni di dipendenza.
L’alcol ha un effetto bifasico: a basse dosi presenta risposte euforizzanti, attivanti ed energizzanti. In seguito invece si manifesta una fase ansiolitica, sedativa e di inibizione.