(riferito alla risposta precedente) Se ho ben capito allora l’arco di ascensione retta tra il sorgere e la culminazione di una stella viene descritto in un tempo leggermente più breve dell’arco tra la culminazione e il tramonto.

No, non
è esatto: tanto per cominciare l’aberrazione annua (lo dice la parola
stessa) ha periodicità annuale, pertanto nel corso di un giorno il moto
apparente di una stella dovuto a questo fenomeno si può considerare uniforme.
Se allora una stella si sta muovendo in cielo, per esempio verso est,
resterà sopra l’orizzonte un po’ di più di quanto previsto per un oggetto
fermo, ma l’arco descritto dalla levata alla culminazione dura esattamente
quanto quello dalla culminazione al tramonto (naturalmente, nel caso di
moto verso ovest, il tempo è leggermente inferiore). Inoltre, tieni presente
che lo spostamento apparente è al massimo di soli 21″ in sei mesi, pertanto
nel corso di una giornata è praticamente trascurabile e non può essere
apprezzato. Ciò che in realtà accade è che, nota l’ora locale e la longitudine
del luogo di osservazione, è possibile calcolare l’ora siderale locale
in ogni istante. Per definizione, al meridiano locale culminano in ogni
momento le stelle che hanno ascensione retta pari all’ora siderale, pertanto,
osservando g draconis (o qualsiasi altra
stella), ci dovremmo aspettare che essa transiti ogni notte esattamente
all’ora siderale data dalla sua A.R. In realtà si riscontra che il transito
appare anticipato o ritardato rispetto alle previsioni fino a poco più
di 1 secondo (ricorda che la sfera celeste percorre 15″ d’arco ogni secondo),
e questo errore appare sistematico, oscillatorio e correlato alla direzione
del vettore velocità che la Terra possiede nel suo moto di rivoluzione.