Ricordo di avere letto che esistono probabilmente galassie che non sono visibili perchè si allontanano dalla Via Lattea più velocemente della luce. Anche se ciò non fosse vero la velocità di allontanamento tra due galassie dovrebbe aumentare proporzionalmente alla loro distanza e raggiungere e superare la velocità della luce. Come è possibile ciò? Secondo il nostro punto di vista in una galassia che si muove iperluce il tempo dovrebbe scorrere al contrario? Se così fosse dovrebbe tornare nel suo passato e riavvicinarsi alla nostra non riuscendo mai a superare la velocià della luce? E se le stesse domande fossero poste da un abitante di quella galassia? (anche lui ci vedrebbe tornare indietro nel tempo).

La contraddizione
apparente si risolve ricordando che il limite costituito dalla velocità
della luce riguarda i moti locali riferiti allo spazio-tempo. Se invece
è lo spazio-tempo stesso ad espandersi, allora questo limite non
si applica.

Per fare
un esempio, una formichina che cammina su un righello ha una velocità
limite, ma se il righello stesso si espande molto velocemente, la velocità
limite può essere superata.

Dal nostro
punto di vista se una galassia si muove iperluce significa che ha una
distanza maggiore di c/H dove H è la costante
di Hubble. Questo naturalmente è vero se vale la legge di
Hubble in ogni punto dell’Universo e in tutti i tempi.

Non si applicano
invece i ragionamenti riferiti alla dilatazione del tempo o addirittura
di una sua inversione perché, come già detto, non siamo
nel caso di moti locali riferiti allo spazio-tempo.