Che cosa è un Quasar?

Quasar è
la contrazione di “quasi stellar radio source” (sorgente radio quasi stellare).
Si tratta di oggetti che nella luce visibile appaiono come puntiformi,
esattamente come le stelle, ma che nella banda radio mostrano imponenti
getti di materia eiettati dal centro a velocità vicine a quelle della
luce.

L’elevato
red-shift delle righe spettrali li colloca ai confini
dell’universo
(in base alla legge di Hubble), perciò, pur trattandosi
di oggetti apparentemente piuttosto deboli a causa della distanza, costituiscono
in realtà degli immense sorgenti di energia, molto più luminose di una
tipica galassia. Inoltre, alcuni di essi mostrano una luminosità variabile
nell’arco di poche settimane, il che significa che la sorgente di energia
che li alimenta deve essere delle dimensioni di alcune settimane-luce
(poco più grande del sistema solare).

Fin qui
le pure osservazioni sperimentali.

Le teorie
che descrivono i quasar ritengono che si tratti di remoti nuclei di galassie,
che ospitano al loro centro dei colossali buchi neri che “ingoiano” stelle
e materia interstellare a ritmi parossistici e generano attorno a se’
dei potenti flussi di particelle e raggi gamma. Questi ultimi sarebbero
poi convertiti per lo più in onde radio dall’interazione con la materia
della galassia circostante.
Le dimensioni relativamente ridotte del buco nero e la sua efficienza
nel convertire materia in energia consentono di spiegare la variabilità
della sorgente e la sua intensità.
L’elevato red-shift dei quasar è interpretato col fatto che la maggior
parte delle galassie si pensa abbia nel proprio nucleo un immenso buco
nero, ma che resta per lo più quiescente. Solo in un ristretto intervallo
di tempo della storia dell’universo, nel passato (e perciò indietro nel
tempo e lontano nello spazio), alcuni di essi, per ragioni di evoluzione
galattica non ancora del tutto chiariti, passarono per una fase di intensa
attività.

Recentemente
il telescopio spaziale è stato in grado, schermando opportunamente la
luce di alcuni quasar, di riprendere la galassia che sta loro attorno,
e portando un’ulteriore conferma al modello descritto, sebbene in altri
casi non sia stato in grado di scoprire nulla nelle immediate vicinanze
della sorgente e lasciando pertanto aperti alcuni interrogativi.