Sapendo che le stelle utilizzono come carburante principale l’idrogeno, mi sorge questa domanda: esiste la possibilità che tutto l’idrogeno dell’Universo si esaurisca negando la possibilità di nascita a nuove stelle?

In effetti
questo ci si attende che (in un tempo molto lungo) debba avvenire. Questo
essenzialmente perche’ le successive generazioni stellari “arricchiscono”
(in quantita’ relativa di elementi pesanti, rispetto all’idrogeno) il
mezzo interstellare da cui si formano. Proprio questo e’ il principio
in base al quale le stelle relativamente giovani mostrano una percentuale
di elementi pesanti superiore a quello delle stelle piu’ vecchie: esse
infatti si sono formate a partire dalla condensazione di un gas gia’ preventivamente
arricchito da precedenti generazioni stellari.

Essendo
tale processo irreversibile, ci si attende che in un tempo sufficientemente
lungo la produzione di nuove stelle sia inibita proprio dalla scarsita’
di materia allo stato “primordiale” a disposizione. Teniamo presente che
il big-bang ci ha restituito una materia composta sostanzialmente da un
80 % di idrogeno, circa un 20 % di elio, e minime tracce di elementi piu’
“pesanti”. Proprio a spese di questo idrogeno (che dunque si va progressivamente
esaurendo) si puo’ dire che funzionino i “motori” delle stelle.

Comunque
i tempi in cui ci si attende che la formazione di nuove stelle si interrompa
sono assai lunghi: recenti stime indicano che dovremo aspettare centomila
miliardi di anni per “vedere” spegnersi l’ultima stella. Abbastanza, se
si tiene conto che l’eta’ dell’universo che osserviamo e’ di “appena”
una decina di miliardi di anni.

Da allora
ci si attende che divengano rilevanti processi quali: possibili decadimenti
della materia (ordinaria ed “esotica”), dispersione dei sistemi planetari
ad opera di incontri ravvicinati con (residui di) stelle, fino “evaporazione”
dei buchi neri (effetto previsto da Hawking), processo che diverrebbe
dominante nell’universo alla bellezza di “10 alla 98” anni da oggi (!)

C’e’ da
aggiungere infine che le predizioni sul futuro remoto dell’universo sono
fortemente dipendente dal modello cosmologico adottato; lo scenario qui
schematizzato e’ quello di un universo dominato dalla “costante cosmologica”
e dunque in progressiva continua espansione, come sembra indichino le
piu’ recenti osservazioni.