Vorrei sapere se esistono altre teorie sull’origine del sistema solare oltre a quella ormai nota di Kant-Laplace.

Si’, dai
tempi di Laplace ci sono state molte teorie (tanto per citare alcuni nomi:
Jeans, Alfven, Weizsacker), ma e’ in particolare che negli ultimi decenni
c’e’ stato un enorme incremento di pubblicazioni nel settore, stimolato
sia dallo sviluppo dell’astronomia dei corpi minori, sia dalle scoperte
della fascia di Edgeworth-Kuiper e di sistemi planetari extrasolari. L’unica
cosa rimasta in comune rispetto alla teoria di Kant-Laplace e’ il fatto
che i pianeti siano nati in un sistema chiuso, cioe’ senza interferenze
esterne.

Brevemente,
le fasi salienti della formazione di un sistema solare si possono riassumere
in 4 punti (A.G.W. Cameron: The first ten million years in the solar nebula.
Meteoritics 30, 1995, 133-161):
1) formazione della nebulosa: la nube molecolare originaria collassa per
formare un disco; in questa fase probabilmente i campi magnetici giocano
un ruolo fondamentale nell’incentivare o sopprimere il collasso.
2) dissipazione della nebulosa: parte del materiale inizia a cadere verso
il centro, formando il cuore della futura stella. Il gas e la polvere
interstellare interagiscono in modo da formare la protostella. Un esempio
e’ dato da FU Orionis nella nebulosa di Orione.
3) fase terminale di accumulazione: l’accumulazione di gas e polvere cala
drasticamente e inizia una fase di vento di particelle cariche che ripulisce
la zona intorno alla protostella. Il vento solare odierno e’ solo un pallido
esempio del vento primordiale. Esempio: stelle T-Tauri. Nel disco iniziano
a formarsi agglomerati di rocce e ghiaccio, con dimensioni comparabili
a quelle delle comete: sono i planetesimi, che diventeranno i futuri pianeti.
I pianeti giganti, invece, si formano prima che inizi a “soffiare” il
vento protosolare.
4) Nebulosa residua: ormai il sistema si e’ formato, il vento protosolare
inizia a calare diventando il vento solare odierno; i pianeti rocciosi
sono ormai formati, ma rimane ancora qualche residuo della nebulosa originaria.
Esempio: Beta Pictoris.

Questi,
a grandi linee, i passi principali della formazione di un sistema solare.
Vi sono poi molte varianti su come ciascuna fase possa avvenire e evolversi.
Per ampliare l’argomento suggerirei il libro uscito recentemente: J.I.
Lunine, “Earth – Evolution of a habitable world”. (Cambridge University
Press, Cambridge 1999). Si tratta di un ottimo libro che tratta l’evoluzione
della Terra in senso molto ampio. E’ a livello dei primi anni di universita’,
ma un liceale in gamba dovrebbe essere in grado di leggerlo.

Per chi
invece ha un background culturale piu’ ampio, si puo’ provare a leggere,
oltre al gia’ citato articolo di Cameron, anche gli articoli del libro
“Protostars and Planets IV”, che e’ in corso di stampa.

I preprint
degli articoli sono disponibili in linea: http://astro.caltech.edu/~vgm/ppiv/preprints.html

Molto interessanti
sono anche gli articoli:
K.E. Edgeworth: “The origin and evolution of the solar system“.
Monthly Notices of the Royal Astronomical Society 109, (1949), 600-609.

G.P. Kuiper: “On the origin of the solar system“. In “Astrophysics
– A topical symposium” edited by J.A. Hynek. (McGraw-Hill, New York 1951),
p. 357-424. –