Vorrei sapere quali risultati scientifici ancora interessanti è possibile fare per l’eclisse dell’11/3/1999, che non siano le solite fotografie.?

Presumo
che tu ti riferisca all’eclisse dell’11 agosto, che vedrà la fascia di
totalità attraversare l’Europa, a pochi Km. dal confine italiano.
Effettivamente, da quando sono stati posti in orbita satelliti astronomici
in grado di tenere sotto controllo permanentemente ed in varie lunghezze
d’onda la nostra stella, lo studio della corona solare durante le eclissi
ha perso notevolmente d’importanza, in quanto, fuori dall’atmosfera, è
possibile riprodurre un’eclissi in ogni momento mediante l’uso di un coronografo.
I dilettanti possono tentare, nei pochi minuti di totalità, di riprodurre
e confermare le osservazioni dei professionisti, ma senza presumibilmente
aggiungere nuove scoperte o osservazioni significative.
Quello che si può invece fare, è occuparsi della parte del fenomeno che
non è riproducibile dai satelliti, e cioè l’interazione del cono d’ombra
lunare con l’atmosfera terrestre. Gli studi in merito sono infatti molto
pochi e non sempre concordi, data la rarità del fenomeno e la variabilità
delle condizioni ambientali che si possono riscontrare durante un’eclisse.

Per fare dunque un osservazione scientificamente significativa dovresti
misurare alcuni parametri quali pressione atmosferica, temperatura dell’aria
e del suolo, umidità, condizioni di illuminazione, direzione ed intensità
del vento, ecc…, nel corso di tutto il fenomeno. L’ideale sarebbe servirsi
di strumenti digitali, connessi ad un’unità di acquisizione (per es. una
scheda di acquisizione connessa al PC) per memorizzare tutti i valori
in tempo reale; puoi però altrettanto bene usare strumenti a lettura manuale
e segnarti tutti i valori ad intervalli di 5 minuti, intensificando le
rilevazioni (ogni minuto o anche meno) nei pressi della centralità ed
annotando ogni variazione climatica quale la copertura nuvolosa.
Un fenomeno particolarmente interessante da studiare sono le cosiddette
“ombre volanti”, la cui origine non è esattamente nota e che sembra appaiano
sulle pareti esposte al Sole pochi istanti prima della fase di totalità,
sotto forma di rapidi cambiamenti di luminosità simili ad ombre che passano
sulla parete stessa. La loro registrazione, mediante fotografia o l’uso
di una telecamera, è molto rara e difficile, perciò può essere interessante
tentare l’impresa.

Buona osservazione!