Vorrei delle informazioni sulle ere geologiche in generale e in particolare sull’era archeozoica e sulle ere geologiche in Sardegna. Simona.


Evoluzione spaziale e temporale della rotazione antioraria del blocco sardo-corso da 30 milioni di anni ad oggi.

Il discorso sulle ere geologiche si farebbe enorme, se
trattato nei dettagli, per cui cercherò di
semplificare le cose.


Il tempo geologico viene suddiviso innanzi tutto in eoni.
Un eone comprende varie ere geologiche ed in pratica
esistono due soli eoni, l’eone Archeozoico (o
Precambriano) che comprende tutte le ere geologiche sino
a 570 milioni di anni fa, e l’eone Fanerozoico, che
comprende le ere geologiche Paleozoico (570-225 milioni
di anni fa), Mesozoico (225-64 milioni di anni fa),
Cenozoico (più comunemente detto Terziario, tra 64 e 1,8
milioni di anni fa) e Quaternario (tra 1,8 milioni di
anni fa sino ad oggi).

Le ere geologiche
vengono successivamente frazionate in periodi, epoche ed
età.
L’Archeozoico (o Precambriano) è un eone costituito
dalle due ere Archeano (da 4600 a 2500 milioni di anni
fa) e Proterozoico (da 2500 a 570 milioni di anni fa).
Durante l’Archeano, dopo la formazione stessa della
Terra, nacquero le prime forme di vita, batteri e alghe
(3500-3000 milioni di anni fa), in seguito ad opera delle
alghe unicellulari cominciò ad accumularsi l’ossigeno
atmosferico (2700-1500 milioni di anni fa). Durante il
Proterozoico cominciò a formarsi il supercontinente
primitivo, che in seguito, nel Paleozoico, si fratturerà
a formare gli attuali continenti (fratturazione della
Pangea). Non si conosce molto, sia dal punto di vista
geologico che da quello paleontologico, delle ere
dell’Archeozoico (attenzione a non confondere
l’Archeozoico, che è un eone, con l’Archeano, che è
un’era dell’Archeozoico. I geologi preferiscono servirsi
del termine Precambriano). Le rocce dell’Archeano sono
costituite prevalentemente da litologie metamorfiche e
rocce granitiche. Nel Proterozoico, oltre alle rocce
metamorfiche ed ai granitoidi, troviamo anche rocce
sedimentarie quali conglomerati, scisti argillosi,
arenarie, calcari, ecc., talvolta con tracce di vita
molto semplici.
Durante l’Archeozoico si verificarono diverse orogenesi
(per esempio, in Africa ne sono state descritte almeno
sette, e nel Nord America almeno tre).

La Sardegna è la terra
più antica d’Italia ed una delle più antiche d’Europa.
Le rocce più antiche sono forse alcune rocce di oltre
600 milioni di anni affioranti nella Sardegna
meridionale, presso Capo Spartivento (ma molti geologi
sono molto scettici al riguardo). Le rocce sicuramente
più antiche risalgono al Cambriano (Paleozoico
inferiore, da 570 a 500 milioni di anni fa) ed affiorano
sempre nella Sardegna meridionale nella regione mineraria
del Sulcis-Iglesiente. In queste rocce, solitamente si
tratta di calcari, arenarie o scisti, sono stati trovati
i resti fossili di organismi detti Archeociatine, nonchè
fossili di trilobite.
Sempre nella Sardegna sud-occidentale (Sulcis-Iglesiente)
e nella Sardegna sud-orientale (Gerrei, Sarrabus)
affiorano le rocce dell’Ordoviciano (da 500 a 430 milioni
di anni fa). Le rocce ordoviciane sono costituite
prevalentemente da filladi, calcari e scisti contenenti
fossili di brachiopodi, bivalvi, briozoi e trilobiti. In
altre parti dell’Isola ma prevalentemente nella parte
meridionale e solo più sporadicamente nella Sardegna
settentrionale (Nurra) affiorano altre rocce, calcari,
scisti e filladi, ascrivibili al Siluriano (in genere
calcari scuri a cefalopodi svolti e scisti neri e
carboniosi a “graptoliti”), al Devoniano
(pochissimi affioramenti, con fossili caratteristici
detti “tentaculiti”), e al Carbonifero
inferiore (principalmente calcari o depositi di carbone
fossile, con resti di piante e felci), che coprono un
periodo compreso tra 430 e 225 milioni di anni fa. In
Sardegna il Carbonifero superiore e l’intero Permiano
(ultimo periodo del paleozoico) sono caratterizzati solo
da rocce sedimentarie di tipo continentale, conglomerati,
calcari e arenarie di origine fluvio-lacustre.
Queste rocce testimoniano una fase di quasi completa
emersione della Sardegna. Il Permiano-Carbonifero è
caratterizzato dai prodotti magmatici dell’orogenesi
Ercinica, la più importante dell’Isola (ma ce ne sono
state altre due, la Caledoniana, e quella Alpina, che ha
manifestato pochissimi effetti). Le più antiche rocce
paleozoiche sono quindi le rocce granitiche che
costituiscono buona parte della Sardegna nord-orientale
(graniti della Gallura), parte di quella centro-orientale
ed affiorano sporadicamente nella sardegna sud-orientale.
Il Mesozoico ( da 225 a 64 milioni di anni fa) in
Sardegna è ben rappresentato, essendo presenti tutti e
tre i periodi (Triassico, Giurassico e Cretaceo).
Il Triassico è simile a quello della Germania (Trias
germanico, con bacini marini bassi, contrapposto a quello
alpino, di mare più profondo) ed è caratterizzato da
calcari, dolomie, arenarie, conglomerati, argille e
gessi. Affiora in poche zone, nella Nurra (Sardegna
nord.occidentale) e Sulcis (Sardegna sud-occidentale),
con qualche affioramento nella Sardegna centrale. Il
fossile rappresentativo del Trias sardo è l’ammonite
Ceratites. Il Giurassico ed il Cretaceo sono
caratterizzati da calcari e dolomie spesso oolitiche, e
da marne e arenarie, ad alghe calcaree, brachiopodi,
molluschi ed echinidi. Il Giurassico affiora
prevalentemente nella Sardegna sud-occidentale (Sulcis),
nella Sardegna centro-orientale (Golfo di Orosei,
Ogliastra) e nella Sardegna nord-occidentale (Nurra). Il
Cretaceo è poco rappresentato, ed affiora solo
sporadicamente nella Sardegna centro-orientale, nella
Nurra e nel Sulcis.
Il Terziario (costituito dai periodi Paleocene, Eocene,
Oligocene, Miocene e Pliocene, tra 64 e 1,8 milioni di
anni fa) è diffuso, principalmente sotto forma di rocce
sedimentarie, calcari, marne, conglomerati, argille e
arenarie ricchissime di fossili di ogni genere (molluschi
soprattutto bivalvi, echinidi, alghe, coralli) in tutta
la Sardegna ma soprattutto entro un areale ristretto che
da Porto Torres (Sardegna settentrionale) arriva sino al
Cagliaritano passando per l’Oristanese.
Il periodo terziario più rappresentato è il Miocene,
che è anche il periodo più studiato e documentato da
fossili spesso ben conservati.
Il terziario, principalmente l’Oligocene ed il Miocene,
è rappresentato anche da potenti successioni di rocce
vulcaniche di tipo andesitico o trachitico, diffuse in
tutta la Sardegna occidentale e meridionale. Il passaggio
dal terziario (Pliocene) al Quaternario (Pleistocene) è
in Sardegna caratetrizzato da potenti espandimenti
basaltici che spesso formano enormi plateaux (basalti di
Capo Frasca e Capo S.Marco presso Oristano, e la così
detta Giara di Gesturi, un altopiano basaltico alto quasi
600 metri, famoso per i cavallini allo stato
semiselvatico).
Il Quaternario è rappresentato in Sardegna dai livelli
fossiliferi marini (Tirreniano) a conglomerati e arenarie
a cemento calcareo con resti di molluschi e alghe,
affioranti in prossimità della costa. Questi orizzonti
fossiliferi sono sormontati spesso da arenarie eoliche
(formate dal vento) del Würm, una delle fasi glaciali
pleistoceniche, prive di fossili o talvolta ospitanti
brecce fossilifere di vertebrati (per esempio, resti di
elefanti nani). Le arenarie würmiane sono le rocce più
giovani presenti in Sardegna (qualche decina di migliaia
di anni di età).

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Vedi anche:
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=6826

http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=9463