1. Sul tetto del mio condominio è stato installato un impianto radiobase per telefonia cellulare. Abito nel sottotetto a 4 metri dalla base delle antenne e facendo misure con strumentazione appropriata ho trovato un campo di 1,5 V proprio nella camera da letto. In una delle risposte il Prof. Andreuccetti dell’IROE faceva riferimento a pannelli schermanti o riflettenti. Vorrei realizzare un sistema di schermaggio ed uno di monitoraggio ma ho difficoltà a trovare un’impresa competente. Vorrei indicazioni sulla fattibilità e sull’efficacia di impianti del genere. 2. Il nostro amministratore di condominio ci sta proponendo di installare un ripetitore WIND in un magazzino di comune proprietà. Avendo parzialmente letto alcune delle vostre risposte mi sorge spontaneo un quesito: se ne nostro condominio ci fosse una persona che per poter vivere avesse assoluto bisogno di un ” pace maker ” applicato al proprio cuore, quali conseguenze potrebbe incontrare la convivenza sul tetto di un ripetitore di telefonia cellulare. Vi ringrazio fin da ora della cortese risposta. Distinti Saluti.

Ho
accorpato queste due domande perché – pur con alcune
differenze – fanno riferimento entrambe al problema delle
stazioni radio base (RB) della telefonia cellulare.
Complessivamente, i punti sollevati sono quattro:

  1. Preoccupazione per
    la presenza di una stazione RB sul proprio tetto.
  2. Opportunità di
    installare schermare.
  3. Imprese competenti
    a realizzare monitoraggi e/o schermature.
  4. Problemi
    particolari per i portatori di pacemaker.

Vediamoli rapidamente
uno per uno.

  1. Per quanto riguarda il primo punto,
    vi sono almeno due precedenti risposte su Chiedi all’Esperto
    che trattano problemi simili:
    http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=7867 e

    http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=7861.

    Vorrei sottolineare un aspetto forse non evidente
    nelle risposte precedenti. Dal punto di vista del contenimento dell’esposizione,
    in linea di massima è preferibile che la stazione RB sia installata
    sul tetto del proprio edificio anziché su quello di fronte.
    Non solo per la presenza schermante del soffitto, ma anche e soprattutto
    perché le antenne della stazione non sono progettate per irradiare
    verso il basso.

    In una delle domande si fa anche cenno
    ad un valore misurato di “1,5 V”; ritengo si riferisca ad
    un rilevamento del campo elettrico e che quindi si tratti in realtà
    di un valore di 1,5 V/m. Questo valore va confrontato con il limite
    di 6 V/m previsto dalla normativa attualmente in vigore in Italia
    nel caso di esposizioni di almeno quattro ore e con i 20 V/m ammessi
    nel caso di esposizioni di minore durata. Ricordo per inciso che tale
    normativa (Decreto Ministero dell’Ambiente 10 settembre 1998 n.381,
    reperibile in Internet all’indirizzo
    http://www.iroe.fi.cnr.it/pcemni/normeit/381_1998.htm) è tra le più cautelative oggi esistenti.
    Per esempio, le autorevoli linee guida ICNIRP (International Commission
    on Non-Ionizing Radiation Protection
    ) recentemente pubblicate
    (Health Physics volume 74, numero 4, aprile 1998) raccomandano un
    limite massimo di 41 V/m per le esposizioni della popolazione alla
    frequenza della telefonia cellulare (900 MHz), senza alcuna limitazione
    di durata.

  2. A proposito delle schermature, rimando
    senz’altro – senza aggiungere niente – ad un’altra recente e, credo,
    abbastanza esauriente risposta di Chiedi all’esperto:
    http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=7859
  3. Per quanto riguarda il monitoraggio,
    consiglierei di rivolgersi alle istituzioni del Servizio Sanitario Nazionale
    (e cioè al Servizio di Igiene Pubblica della ASL competente per zona)
    o direttamente alla Sezione di Fisica della più vicina sede dell’ARPA
    (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente). Vista la crescente
    domanda, stanno sicuramente nascendo ditte e professionisti che operano
    nel settore, ma non credo che Chiedi all’esperto sia la sede
    giusta per dare consigli con risvolti commerciali. Questo vale, a maggior
    ragione, per la realizzazione delle schermature.
  4. E veniamo infine ai pacemakers.
    In questo caso la questione è un po’ più delicata ed è d’obbligo una
    maggiore cautela. Le già citate linee guida ICNIRP ammoniscono infatti
    che (traduco il più letteralmente possibile) la conformità con
    le presenti linee guida non esclude necessariamente la possibilità di
    interferenze (o altri effetti) con dispositivi medicali come protesi
    metalliche, pacemaker, defibrillatori cardiaci o impianti cocleari.
    Interferenze con i pacemaker possono aver luogo anche a livelli inferiori
    ai limiti raccomandati
    .

    Anche l’Organizzazione Mondiale della
    Sanità, nel
    Fact Sheet N.193 del suo progetto internazionale sui campi
    elettromagnetici, ammonisce che i telefoni mobili possono, in
    alcuni casi, provocare interferenze ai sistemi di navigazione degli
    aerei e ad alcuni dispositivi medicali, come i pacemaker cardiaci
    e gli ausili per l’udito. Coloro che fanno uso di apparecchi del genere
    dovrebbero contattare il medico per appurare la loro suscettibilità
    a questi fenomeni
    .

    Come si vede, l’attenzione dell’OMS
    è puntata sul telefonino piuttosto che sulla stazione radio base,
    ma la cautela, ripeto, è d’obbligo in ogni caso. Tornando alle stazioni
    RB, continua comunque a valere, anche per i portatori di pacemaker,
    quanto detto sopra a proposito dell’opportunità di averla sul proprio
    tetto piuttosto che su quello dell’edificio di fronte.