Ho
accorpato queste due domande perché – pur con alcune
differenze – fanno riferimento entrambe al problema delle
stazioni radio base (RB) della telefonia cellulare.
Complessivamente, i punti sollevati sono quattro:
- Preoccupazione per
la presenza di una stazione RB sul proprio tetto.
- Opportunità di
installare schermare. - Imprese competenti
a realizzare monitoraggi e/o schermature. - Problemi
particolari per i portatori di pacemaker.
Vediamoli rapidamente
uno per uno.
- Per quanto riguarda il primo punto,
vi sono almeno due precedenti risposte su Chiedi all’Esperto
che trattano problemi simili:
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=7867 eVorrei sottolineare un aspetto forse non evidente
nelle risposte precedenti. Dal punto di vista del contenimento dell’esposizione,
in linea di massima è preferibile che la stazione RB sia installata
sul tetto del proprio edificio anziché su quello di fronte.
Non solo per la presenza schermante del soffitto, ma anche e soprattutto
perché le antenne della stazione non sono progettate per irradiare
verso il basso.In una delle domande si fa anche cenno
ad un valore misurato di “1,5 V”; ritengo si riferisca ad
un rilevamento del campo elettrico e che quindi si tratti in realtà
di un valore di 1,5 V/m. Questo valore va confrontato con il limite
di 6 V/m previsto dalla normativa attualmente in vigore in Italia
nel caso di esposizioni di almeno quattro ore e con i 20 V/m ammessi
nel caso di esposizioni di minore durata. Ricordo per inciso che tale
normativa (Decreto Ministero dell’Ambiente 10 settembre 1998 n.381,
reperibile in Internet all’indirizzo http://www.iroe.fi.cnr.it/pcemni/normeit/381_1998.htm) è tra le più cautelative oggi esistenti.
Per esempio, le autorevoli linee guida ICNIRP (International Commission
on Non-Ionizing Radiation Protection) recentemente pubblicate
(Health Physics volume 74, numero 4, aprile 1998) raccomandano un
limite massimo di 41 V/m per le esposizioni della popolazione alla
frequenza della telefonia cellulare (900 MHz), senza alcuna limitazione
di durata. - A proposito delle schermature, rimando
senz’altro – senza aggiungere niente – ad un’altra recente e, credo,
abbastanza esauriente risposta di Chiedi all’esperto:
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=7859 - Per quanto riguarda il monitoraggio,
consiglierei di rivolgersi alle istituzioni del Servizio Sanitario Nazionale
(e cioè al Servizio di Igiene Pubblica della ASL competente per zona)
o direttamente alla Sezione di Fisica della più vicina sede dell’ARPA
(Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente). Vista la crescente
domanda, stanno sicuramente nascendo ditte e professionisti che operano
nel settore, ma non credo che Chiedi all’esperto sia la sede
giusta per dare consigli con risvolti commerciali. Questo vale, a maggior
ragione, per la realizzazione delle schermature. - E veniamo infine ai pacemakers.
In questo caso la questione è un po’ più delicata ed è d’obbligo una
maggiore cautela. Le già citate linee guida ICNIRP ammoniscono infatti
che (traduco il più letteralmente possibile) la conformità con
le presenti linee guida non esclude necessariamente la possibilità di
interferenze (o altri effetti) con dispositivi medicali come protesi
metalliche, pacemaker, defibrillatori cardiaci o impianti cocleari.
Interferenze con i pacemaker possono aver luogo anche a livelli inferiori
ai limiti raccomandati.Anche l’Organizzazione Mondiale della
Sanità, nel Fact Sheet N.193 del suo progetto internazionale sui campi
elettromagnetici, ammonisce che i telefoni mobili possono, in
alcuni casi, provocare interferenze ai sistemi di navigazione degli
aerei e ad alcuni dispositivi medicali, come i pacemaker cardiaci
e gli ausili per l’udito. Coloro che fanno uso di apparecchi del genere
dovrebbero contattare il medico per appurare la loro suscettibilità
a questi fenomeni.Come si vede, l’attenzione dell’OMS
è puntata sul telefonino piuttosto che sulla stazione radio base,
ma la cautela, ripeto, è d’obbligo in ogni caso. Tornando alle stazioni
RB, continua comunque a valere, anche per i portatori di pacemaker,
quanto detto sopra a proposito dell’opportunità di averla sul proprio
tetto piuttosto che su quello dell’edificio di fronte.