Vorrei avere qualche cenno sulle tecniche di innesto tra piante da frutto. I frutti che ne derivano sono commestibili senza problemi o presentano rischi di qualche genere?

L’innesto è una pratica agronomica che permette di far vivere una specie vegetale (nesto) sull’apparato radicale di un’altra (portainnesto). Questo procedimento è possibile solo per dicotiledoni e conifere, e il suo principale obiettivo è quello di arrivare ad avere un elemento vegetale che presenti sia uno sviluppo rigoglioso, sia una maggiore resistenza ai parassiti.

Da un punto di vista pratico, bisogna far si’ che si crei un “continuo” tra i vasi cribrosi e legnosi delle due piante, evitando punti di vuoto, che determinerebbero morte dei tessuti.

L’innesto può essere praticato in tre modi principali:

  • GEMMA: una gemma del nesto viene inserita sotto la corteccia del portainnesto. La gemma deve essere avvolta dalla corteccia originaria.
  • METODO APPROSSIMATO: vengono “scortecciate” due piante vicine, e poi messe a contatto.
  • A MARZA dei rametti del nesto vengono sistemati, con diverse modalità, sul portainnesto. I rametti devono portare delle gemme.

Cosa fondamentale per eseguire un buon innesto (beh, ce ne sono comunque tante ancora!) è effettuarlo in un’epoca adatta, in cui la pianta su cui si effettua l’innesto presenti una linfa il più possibile “in movimento”, in modo da garantire sia un efficace saldatura tra innesto e portainnesto, sia un efficace sviluppo. Per quanto riguarda i rischi di questa pratica, sinceramente non ne sono a conoscenza, a meno che non si sconfini sul tema degli organismi geneticamente modificati… e in questo caso, tutti i pareri sarebbero plausibili!

Da Wikipedia