Esiste, filogeneticamente, un termine di passaggio tra le Gimnosperme e le Angiosperme? E se sì, dove si colloca da un punto di vista tassonomico?

Gimnosperme e Angiosperme  sono delle Spermatofite (o Fanerogame), vale a dire delle piante a fiori e quindi con semi. I fiori possono presentare foglie carpellari su cui poggiano ovuli nudi (Gimnosperme) o possedere delle cavità chiuse formate da carpelli, all’interno delle quali è alloggiato l’ovulo (Angiorperme). Questa distinzione così semplice, diventa un po’ più complicata quando si fa riferimento a piante fossili.

Da un punto di vista filogentetico i paleobotanici hanno distinto i seguenti gruppi:

1  GIMNOSPERME

A loro volta divise in:

-a          Pteridosperme

Si tratta di un gruppo di Gimnosperme primitive, che presenta molte affinità con le Felci (per via della forma delle fronde) e con le Fanerogame (poiché sono in grado di produrre “semi”, anche se non si tratta di veri e propri semi, in quanto il nuovo individuo si forma  immediatamente dopo la fecondazione).

-b          Cicadine

Comprende sia l’ordine delle Cycadali (viventi. Comprende le piante tropicali con l’aspetto di palme o felci arborescenti) sia quello delle Benettinali (estinto).

L’origine delle Cycadali dalle Pteridosperme è certa: ma a differenza di quest’ultime, le Cycadali possiedono un vero seme.

 L’ordine delle Bennettitali è uno dei più importanti della paleobotanica: l’aspetto delle piante ritrovate mostra molte affinità con quello delle Cycadali, ma in questo caso gli organi riproduttivi sono disposti a formare un vero e proprio fiore.

       

 

-c          Ginkgoine

Sono Gimnosperme rassomiglianti in parte alle attuali Conifere (forma del tronco), in parte alle Felci (le foglie derivano da una espansione palmare di un insieme di rami dicotomici) ed in parte alle Pteridosperme (gli stami portano i sacchi pollinici su una specie di scaglia ispessita). L’unica specie attualmente in vita è Ginkgo biloba.

-d          Coniferine

Le Conifere odierne rappresentano senza dubbio le Gimnosperme più tipiche e più diffuse. La loro origine è dubbia: i resti più antichi e sicuri risalgono al Carbonifero. Si svilupparono nel Permiano con certe forme di Araucariacee, espandendosi poi in modo eccezionale.

 ANGIOSPERME

A questa classe appartiene la maggior parte della flora attuale, con adattamento a tutti i climi e a tutti gli ambienti.

La questione dell’origine delle Angiosperme è notevolmente complessa. Il più antico ritrovamento paleontologico è rappresentato da Sanmiguelia lewisi, del Colorado sud-occidentale, di età triassica medio-superiore: si tratta di foglie simili a quelle delle palme, delle quali si hanno, però, solo delle impronte.

Tra le piante da cui le Angiosperme possono essere derivate, dobbiamo considerare innanzitutto le Pteridosperme, ma altri gruppi progenitori potrebbero essere le Bennettitali, le Cicadali e forse le Coniferali.

Il problema più grande è quello dell’origine dell’ovario: le teorie più accreditate suppongono che questo si sia formato per fusione dei lembi di una cupola che avvolge l’ovulo, oppure per arrotolamento di una struttura simile ad una foglia in senso longitudinale.

 La maggior parte dei paleobotanici ritiene che le Angiosperme  abbiano una derivazione polifiletica. Le somiglianze con Gimnosperme di ordini diversi indicherebbero i vari ceppi da cui quelle provengono.

In definitiva è praticamente impossibile stabilire “un genere” che rappresenti il sicuro termine di passaggio tra le Gimnosperme e le Angiosperme (anche perché, come detto, probabilmente non esiste un unico progenitore…).

Bibliografia

Follieri MariaDispense di Palobotanica ed appunti integrativi“; Dipartimanto di Biologia Vegetale, Università La Sapenza (Roma).

Bagni, Gentile, Marchi, Tripodi, Vannini, ZannoniBotanica“, Monduzzi editore. Bologna, 1991.

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