l’unità di misura fondamentale (il metro) fu stabilito a
1/10.000.000 della distanza fra l’equatore e il polo.
Questa distanza però non poteva essere determinata con
sufficiente precisione, per cui il metro standard fu
definito pari alla distanza fra due intaccature su una
barra di platino e iridio resistente alla ruggine tenuta
in una camera blindata con aria condizionata, nel
laboratorio di Pesi e Misure a Sèvres in Francia.
Questo tipo di definizione presentò molti inconvenienti,
la barra campione poteva andare perduta o il metallo
poteva cambiare caratteristiche nel tempo; inoltre le
coppie del campione potevano essere ottenute con
precisioni inferiori a quelle raggiunte in certi
esperimenti di fisica.
Per questi motivi nel 1960 alla Conferenza generale sui
pesi e le misure si stabilì una nuova convenzione.
Definizione di metro attualmente in uso:
Il valore della velocità delle onde elettromagnetiche
nel vuoto è per definizione c = 299.792.458 m/s: il
metro è la lunghezza dello spazio percorso da tali onde
nell’intervallo di tempo 1/299.792.458 s.
Il campione usato è facilmente riproducibile in
qualunque laboratorio,e permette una precisione 100.000
volte maggiore, rispetto alla precisione massima
realizzata col campione di Sèvres.
Ricordo che nel 1960 fu progettato e costruito il primo
maser-ottico; conosciuto oggi come laser (Theodore Harold
Maiman). Utilissimo per condurre questo tipo di
esperimento.
Concludendo, è dal 1960 che il così detto “metro
di Sèvres” non è più un campione di misura, ma fa
parte della storia della fisica.