Desidero sapere se esistono delle normative che impongano ai gestori mense l’obbligo di esporre la provenienza dei cibi somministrati. Se esiste tale obbligo vale anche per mense militari? P.S. Sono convinto che il virus H5N1 venga inertizzato durante la cottura. Sbaglio? Grazie

L’inattivazione del virus tramite riscaldamento non è del tutto comprovata. Purtroppo i virus sono al limite di quello che definiamo “essere vivente” e dato che alcuni batteri resistono anche ad alcune forme di cottura , non possiamo escludere che esista la possibilità che a casua di differenti zone del piano cottura si formino sacche a temperatura minore e quindi i virus non  vengano inattivati.

Per quel che riguarda le mense, esse devono rispondere alla normativa H.A.C.C.P. (HACCP: DECRETO LEGISLATIVO 155/97), sia pubbliche che private e  quindi anche nelle mense militari. Tale regolamento HACCP si basa e non sostituisce anche sull’applicazione della CORRETTA PRASSI IGIENICA.

Tra gli obblighi della Corretta Prassi Igienica e del HACCP compare la necessità di risalire e garantire la rintracciabilità di tutto quello che viene venduto e somministrato ai consumatori. Pertanto su richiesta di un organo di controllo deve essere obbligatorio presentare l’origine delle materie prime e dimostrare a richiesta questa rintracciabilità, sia di organi competenti oppure di privati che abbiano consumato materie alimentari all’interno dell’esercizio.

Nel caso in cui si sospetti di essersi riforniti da partite contaminate, ad esempio polli infetti da H5N1 è necessario adempiere alla normativa HACCP e Igene alimentare, allertare gli organi competenti e provvedere alle analisi inerenti e pertinenti. La mancata applicazione di queste norme comporta sanzioni penali che arrivano anche alla reclusione.

Non si fa differenza tra mense private, pubbliche e militari. Infatti non è pensabile che quello che non va bene per mense pubbliche possa andare bene a mense militari che sono comunque mense statali per le quali i regolamenti statali e governativi avrebbero una applicabilità immediata.

Detto questo a richiesta dei consumatori è possible verificare l’applicazione delle norme HACCP. In ogni momento il gestore di un qualsiasi ente di rifornimento o somministrazione cibi e beveande deve poter dimostrare l’applicaizone delle norme  HACCP.

NON E’ GIUSTIFICABILE AFFERMARE CHE DATO CHE IL VIRUS DEI POLLI SI INATTIVA CON IL CALORE DI COTTURA , ALLORA E’ POSSIBILE SOMMINISTRARE CIBI PREPARATI CON MATERIE PRIME INFETTE. Infatti la materia prima deve essere idonea all’alimentazione alla sorgente e non deve eessere contaminata all’acquisto. In caso di sospetta contaminazione non dovrebbe essere proprio acquistata , ed in caso in cui si venga a conoscenza dell’infezione del materiale, è necessario approntare subito le norme di avviso ed informazione, in modo che tutti i sogetti con possibilità di contaminazione siano avvisati e possano effettuare controlli preventivi.

Il ministro alla sanità Onorevole VERONESI aveva già espresso in proposito il suo parere legale in materia di commercio di bovini infetti da BSE: “SE NON VANNO BENE PER NOI NON VANNO BENE PER NESSUNO!”; ed in questo modo aveva liquidato le richieste di export dall’ITALIA/EUROPA dei bovini inefetti da TSE/BSE. In caso di infezione è necessario che l’infezione venga arrestata e non che venga differita o propagata all’estero. Da cui se ne deduce che polli infetti da H5N1 non vanno bene per mense militari.

La mancata applicazione di queste regole espone i responabili a reato di tentata strage colposa.

Di recente la normativa sull’industria alimentare per tutta la filiera (produzione, trasporto, vendita , somministrazione, stoccaggio) ha recepito il regolamento 183/2005 CE che prevede l’applicazione entro il 01/01/2008 delle norme HACCP obbligatoriamente per i settori anche in campo animale, mnetre prima era solo per l’alimentazione uamana.

ATTENZIONE: i singoli militari possono in questo caso richiedere controlli e che vengano fornite prove retrospettive anche dopo congedo, in quanto durante il periodo militare sono comunque soggetti a regolamenti militari e per richiedere controlli devono effettuare la trafila gerarchica militare. Tuttavia come in caso di molestie o eventi di violenza, possono rivolgersi ad avvocati militari e privati per avere riconosciuti i prodoti diritti.

CONCLUSIONE

Materie prime infette non devono essere utilizzate per la somministrazione di alimenti nelle mense anche militari.

In caso erronenamente ed inconsapevolmente si siano utilizzate materie infette occorre avvisare i singoli utenti (in questo caso i militari che hanno usufruito della mesna nel periodo sospetto) e sottoporli a controllo medico preventivo. Inoltre è necessario avvisare gli organi competenti locali (ALS, Ministero della salute, Ufficio comunale competente) .

La mancata applicazione di queste norme espone i responsabili a tutti i livelli, sia militari, che pubblici, che privati a sanzioni di tipo penale personale.