L’espansione
dell’Universo si appoggia su un dato sperimentale: lo spostamento verso
il rosso degli spettri di tutte le galassie. Ciò ha condotto alla
formulazione della nota legge di Hubble: tutte le galassia manifestano
una velocità di allontanamento proporzionale alla loro distanza.
La galassia
di Andromeda invece manifesta uno spostamento verso il blu delle
righe spettrali, e dunque si sta avvicinando alla nostra galassia. Ciò
non implica una violazione della legge di Hubble, infatti la velocità
di allontanamento causata dall’espansione dell’Universo è sovrastata
dal moto delle galassie in seno al cosiddetto gruppo locale. In
un gruppo di galassie infatti i membri si muovono all’interno di esso
seguendo le leggi della gravitazione universale, per cui possono orbitare
intorno al centro dell’ammasso, oppure essere attirati verso un’altra
galassia. Questo
è proprio il caso della galassia di Andromeda, che si sta muovendo
verso la nostra Galassia.
Quanto all’esito
di tale attrazione, che avverrà fra circa 6 miliardi di anni, esse
non si fonderanno dopo questo incontro, ma il loro destino è segnato.
Essendo una coppia legata gravitazionalmente è solo questione di
tempo che esse si combinino a formare un’unico grande conglomerato.
Occorre
però abbandonare l’idea dello “scontro” fra due galassie,
perché le distanze stellari sono enormi e dunque la probabilità
di collisioni fra le singole stelle è incredibilmente bassa. Anche
le orbite dei pianeti intorno alle stelle sono in genere imperturbate
dalle collisioni galattiche.
Per suggerire un’analogia, è come se si compenetrassero due sciami
di moscerini: la collisione di due di essi è un evento rarissimo!