Le acque
potabili per essere definite tali e quindi destinate al consumo umano
devono soddisfare una serie di requisiti chimici; in particolare i nitriti,
considerati tra i parametri indesiderabili per l’acqua potabile, non devono
assolutamente superare il valore limite di 0,1 mg/l.
Da quanto
sopra risulta evidente quindi che se l’acqua contiene nitriti in quantita’
superiore a 0,1 mg/l non e’ potabile e non puo’ assolutamente essere destinata
al consumo umano.
L’acqua puo’
arricchirsi di nitriti essenzialmente per due motivi:
- li solubilizza
dai terreni che attraversa e con essi raccoglie anche parecchie altre
sostanze nocive quali nitrati, fosfati, pesticidi ecc.. - l’acqua
e’ ricca di batteri e questi ultimi producono nitriti.
Come si vede
l’inquinamento da nitriti non e’ che la punta d’iceberg di un problema
molto piu’ complesso che non possiamo risolvere limitandoci ad eliminare
i nitriti.
La tossicita’
dei nitriti puo’ essere riassunta come segue:
- hanno
effetti vasodilatatori in quanto agiscono direttamente sulla muscolatura
liscia dei vasi sanguigni provocando ipotensione e cefalea; - trasformano
l’emoglobina in metaemoglobina, quest’ultima non e’ in grado di trasportare
ossigeno nell’organismo e quindi si ha anossia, cianosi, sintomi di
asfissiamento e collasso; - in ambiente
acido (stomaco e intestino) reagiscono con ammine secondarie e terziarie
formando nitrosamine, sostanze decisamente cancerogene.