Le eruzioni dei vulcani sono chiamate eruzioni vulcaniche. Questo quando si parla in modo generico di eruzioni di un vulcano.
Nello specifico, come vedremo più avanti, nella descrizione delle eruzioni si fanno precise distinzioni tra vari tipi di eruzione.
Chiarito questo punto, occorre dire che le eruzioni si classificano in base al “modo” in cui il magma viene espulso dal vulcano.
Il Magma
Il modo in cui il magma fuoriesce (prendendo il nome di lava) dipende molto da alcuni fattori tra i quali, non ultimi, la sua temperatura e la sua composizione chimica.
Sostanzialmente s’individuano due tipi di magma:
a) i magmi acidi o granitici (SiO2 – Al2O3) sono più pastosi, meno fluidi e la loro temperatura varia da 550 a 800 °C ; per questo quasi mai raggiungono la superficie e solidificano prima.
b) I magmi basici o basaltici (CaO – MgO – FeO – K2O et Na2O) sono più fluidi, più caldi con temperatura variabile da 1200 a 1500 °C e provengono da regioni più profonde spinti verso la superficie dai movimenti convettivi del mantello di cui fanno parte. La maggiore o minore fluidità di questi magmi basici dipende dalla presenza in essi di maggiore o minore quantità di fluoro, cloro, zolfo, acqua e anidride carbonica: tutti elementi che rendono più fluida la massa favorendone la cristallizzazione.
In ogni caso la lava basaltica che esce dal vulcano ha una temperatura che non supera i 1000 – 1100 °C ; le lave acide raramente escono in superficie ed hanno temperature più basse.
Eruzione vulcanica.
Costituisce la fase principale dell’attività vulcanica. Nell’eruzione vengono riversate lave, prodotti piroclastici, gas e vapori.
Le modalità delle eruzioni si presentano molto varie: dipendono sia dal fatto che si manifestino attraverso un solo camino o che si ripartiscano tra diversi punti di una frattura o di un reticolo di fratture; tali modalità dipendono anche sia dall’essere l’eruzione subaerea o subacquea, sia dalla natura acida o basica delle lave e, soprattutto, dalla percentuale di gas presente all’interno della lava.
Nella descrizione di eruzioni ci si riferisce spesso a tipi caratteristici di attività del vulcano in esame. Vediamo i principali tipi di eruzione.
A sinistra: i tipi di eruzione: havaiano – stromboliano.
Tipo havaiano. Questo tipo di eruzione è caratterizzato da lava molto fluida e da assenza di gas a forti pressioni. L’eruzione havaiana implica un grande cratere con lago di lava e fontane di lava zampillanti, alte pochi metri. |
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Tipo stromboliano (o stratovulcano). Con lava molto fluida e gas a media pressione che fanno continuamente ribollire la lava entro il cratere. Spesso avvengono getti di vapore biancastro con proiezione di materiali incandescenti che ricadono intorno al cono senza fenomeni catastrofici. Spesso la lava esce anche da crateri laterali. |
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Tipo vulcaniano (da Vulcano, isola del Tirreno in cui sorge l’omonimo vulcano caratterizzato da questo tipo d’attività).
Vedi anche: http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=7055 In |
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Si hanno poi sottotipi di eruzioni vulcaniane:
Sottotipo peleano. La lava, ancor più viscosa, viene lentamente innalzata in forma di colonna. Durante il parossismo, i gas si aprono un passaggio in fessure laterali dalle quali esce una nube ardente che procede lambendo il suolo. Queste eruzioni sono caratterizzate da nubi ardenti, composte da gas incandescenti con un incredibile potere distruttivo… |
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Sottotipo vesuviano (o ultravulcanico). Il magma è viscosissimo e non fuoriesce: l’eruzione violentissima squarcia la montagna sotto la pressione dei gas che convogliano grandi quantità di polveri che formano imponenti nubi vulcaniche alte da 10 a 30 Km. A questo sottotipo appartengono le grandi eruzioni del Vesuvio e quelle che hanno costituito i crateri senza cono e le caldere in molti vulcani sparsi nel mondo. |
Necessita precisare che, nel corso della sua attività, ogni vulcano inizia con una fase di tipo vulcaniano (esplosiva). Poi, se le lave sono basaltiche, i gas fuggono facilmente e si ha attività di tipo avaiano o stromboliano; se, invece, le lave sono piuttosto acide, la loro viscosità ostacola la liberazione del gas il quale si accumula fino a raggiungere pressioni più o meno intensamente esplosive.
Per concludere: l’attività teorica di un vulcano può venir modificata dalla temperatura e dalla quantità di lava e di gas emessi.