Con un’acqua inquinata da coliformi totali e’ pericoloso lavarsi ?

l conteggio dei coliformi totali nelle acque è ampiamente diffuso come indicatore della contaminazione fecale delle stesse, il loro numero è considerato un indice di qualità dell’acqua.

Nel conteggio dei coliformi totali vengono compresi un ampio gruppo di batteri, tutti caratterizzati dalla capacità di provocare entro 24-48 ore, alla temperatura di 35-37°C, la fermentazione del lattosio con produzione di acido e gas in terreni di coltura idonei.

Nelle acque potabili, secondo la normativa vigente (D.P.R. 236/88), i coliformi totali devono essere assenti almeno nel 95% delle analisi. È tollerata la presenza di coliformi totali non oltre il livello di 3-5 U.F.C. in 100 ml nel restante 5% dei campioni, in quanto nel gruppo dei coliformi totali sono compresi germi ambientali presenti normalmente nel suolo e non solo localizzati nel tratto gastrointestinale degli animali a sangue caldo.

Secondo quanto detto la presenza di coliformi totali in un’acqua può avere diversa origine:
– contatto dell’acqua con l’ambiente esterno (es. contaminazione da terreni)
– contaminazione in atto da materiale fecale proveniente da fognature, scarichi superficiali, pozzi perdenti)
– presenza di carbonio organico assimilabile che permette lo sviluppo dei coliformi nella rete di distribuzione
– inefficienza degli impianti di disinfezione.

I oliformi (totali e fecali) sono presenti nei liquami a concentrazioni molto più elevate rispetto ai microorganismi potenzialmente patogeni che danno luogo a malattie infettive a trasmissione oro-fecale (es. salmonellosi ed epatite A), ciò giustifica l’utilizzo dei coliformi come indicatori di contaminazione permettendo di escludere la presenza di microorgamismi patogeni quando i coliformi sono assenti.

Il pericolo di un’acqua in cui sono presenti coliformi totali deriva quindi dalla possibilità che in essa siano presenti anche altri tipi di microorganismi piuttosto che dagli stessi coliformi. Questo rischio va comunque correlato al tipo di utilizzo dell’acqua, infatti per la balneazione i requisiti igienico-sanitari indicati dal D.P.R. 470/82 fissano il numero massimo dei coliformi totali a 2000 per 100 ml. Un limite estremamente più elevato rispetto a quello fissato per le acque potabili (che abbiamo visto esere di 3-5 per 100 ml).

Si può grossolanamente paragonare il tipo di utilizzo ipotizzato nella domanda (la detersione del corpo) a quello della balneazione per rendersi immediatamente conto che  la sicurezza dell’acqua di rete per l’igiene del corpo è più che certa; è estremamente improbabile che in essa si possano superare i limiti imposti per un’acqua di balneazione.
Si tenga inoltre presente che le concentrazioni batteriche eventualmente presenti nell’acqua sono di gran lunga inferiori a quelle presenti normalmente sulle nostre mani, quindi l’eventuale lavaggio con un’acqua contaminata avrebbe comunque l’effetto di ridurre la carica batterica presente sulla nostra pelle.

E. coli  al microscopio a scansione.