Quale valore inoltre deve assumere il ros perche la radio funzioni in modo ottimale?

Il R.O.S.
o Rapporto di Onde Stazionare si calcola in ragione del logaritmo del
rapporto tra la potenza inviata in antenna e la potenza restituita al
trasmettitore.
In caso di “disaccoppiamento” dell’antenna, ovvero quando l’impedenza
si discosta dai 50Ohm della linea, la potenza inviata dal trasmettitore
all’antenna non viene irradiata completamente.
In condizioni ideali, con l’antenna perfettamente accordata, tutta la
potenza emessa dal trasmettitore viene irradiata, con un rapporto di onde
stazionarie pari ad 1.
Man mano che il disaccoppiamento aumenta, ovvero l’antenna non è più accordata
per la frequenza in uso, il rapporto di onde stazionarie cresce a 2, 3
fino ad infinito.
Un ROS infinito si riscontra quando l’antenna è fisicamente sconnessa
dalla linea, tutta la potenza emessa viene restituita al trasmettitore
e si corre il rischio di “bruciare” l’amplificatore finale di
potenza.
Con ROS di circa 3 si osserva un progressivo riscaldamento dello stadio
finale del trasmettitore, che può portare alla rottura in pochi minuti.
Di norma, è considerato accettabile per la trasmissione un ROS tra 1 ed
1.5, anche se raramente si riscontra un ROS minore di 1.2.

Se il ROS
supera il 2 occorre tarare (o accordare) l’antenna o, alternativamente,
acquistare un accordatore automatico o manuale di antenna.


Un accordatore introduce una perdita di potenza e qualità del segnale
osservabile ed è, quindi, consigliato solo nel caso in cui si debba trasmettere
a larga banda.